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IMPERFETTO è BELLO… anche nell’arredo outdoor!

IMPERFETTO è BELLO

Wabi Sabi : lo stile autentico del "vissuto"

Lontano dalle geometrie perfette, dallo studio esasperato dell’accostamento cromatico e dal bilanciamento delle forme,
Si fa spazio uno stile che attinge il suo nome da radici antichissime: Lo stile Wabi Sabi.
Difficile riassumerlo in un solo significato dato che racchiude un mixage di forme e colori che si intrecciano alle emozioni per giungere ad una vera e autentica personalizzazione.

Rappresenta un ambiente arredato in modo umile, semplice e naturale, un’esaltazione del vintage e del grezzo..
Il valore del vissuto prende forma e diventa un arredo che si sposa con le ultime tendenze per giungere al risultato di una forte personalizzazione del proprio mondo outdoor.

Un esempio ?
Un tavolo realizzato con grosse e lunghe assi in legno di faggio, possente e durevole racconta la sua storia accompagnato da moderne sedute delle sedie sixties
Certo che l’ambiente si riscalda ancor di più se associamo un braciere a legna e diventa un momento di convivialità nelle sere d’estate oppure una suggestiva atmosfera nel periodo invernale.

Ma torniamo alle origini del nome:
Prende nome dalla visione del mondo giapponese, basata sull’ esaltazione della transitorietà delle cose e deriva da due caratteri: 侘 (wabi) e 寂 (sabi).
Definita anche bellezza imperfetta, impermanente e incompleta.
Trasferita nel contesto dell’arredamento per esterni, oggi si identifica come un design dalla rustica semplicità, non ostenta eleganza. Che questa sia applicata ad oggetti naturali oppure artificiali.

In questo stile vengono concesse stranezze e difetti generati dal processo costruttivo, tanto più che aggiungono a questa visione un’assoluta unicità e originalità.

Rappresenta in questo senso un grande messaggio di libertà:
la scelta dei nostri arredi outdoor non sarà più dettata dal seguire una precisa collezione: tavolo , sedie, e zona relax (in alcuni contesti) seguono scrupolosamente un rigore cromatico, si uniformano nella scelta di quel preciso stile.

In questo tema tali regole vengono strappate come un foglio da correggere.
Si scrive daccapo una pagina nuova.
Viene aperto un nuovo concetto dove al centro si pone la persona, e la sua storia, soprattutto.

Ecco che il giardino parla di noi.
Ecco che i cocci di terracotta si accostano alla resina,
Ecco che quella vecchia panchina, così vissuta, levigata e riverniciata si abbina al coloratissimo carrello portavivande in acciaio verniciato.

Un ombrellone tecnologico dal pregiato tessuto tinto in filo, ombreggia la zona relax composta da morbidi puffoni realizzati in tessuto sintetico mentre una vecchia botte passa dalla cantina del nonno al nostro giardino e diventa l’appoggio per i cocktail.
Quanto più vissuto, riciclato, aggiustato, tanto più sarà il valore aggiunto nell’arredo esterno.

Poiché senza regole, è uno stile che si può riconoscere solo istintivamente, in quanto questo curioso e originale intreccio di elementi parla della persona e non combacia con uno stile “da manuale”.

Possiamo terminare questo articolo con due grandi citazioni che racchiudono in poche parole questo stile:

cit. Andrew Juniper :  “se un oggetto o un’espressione può provocare dentro noi stessi una sensazione di serena malinconia e un ardore spirituale, allora si può dire che quell’oggetto è wabi-sabi”.

cit. Richard R. Powell :”il wabi-sabi nutre tutto ciò che è autentico accettando tre semplici verità: nulla dura, nulla è finito, nulla è perfetto”.

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